“Paffutella”, “cicciottella”, “grassottella”… tante espressioni di una stessa condizione. Che si tratti di adulti (addirittura di potenziali campioni olimpici in certi casi) o di bambini, chi non ha mai sentito echeggiare questi aggettivi? E se si è magri, magari, non si è “abbastanza in salute” a detta di qualche zia, nonna o dirimpettaia.
Oggi, però, non voglio parlare di sovrappeso da un punto di vista medico, anche perché non sono una specialista e, quindi, non sono assolutamente titolata per farlo. Ne voglio parlare da ex bimba obesa, da ex adolescente con momenti di difficile rapporto con il cibo e da donna consapevole dei problemi che può causare un cattivo rapporto con l’alimentazione. Parlo anche, e soprattutto, da mamma ed ecco tutto quello che auguro e non auguro a mia figlia.
Non voglio che venga isolata per la sua forma, né che abbia dei problemi fisici a causa del suo peso. Voglio, invece, che cresca all’aria aperta (per quanto possibile in una città come Roma) e che viva, fin da piccola, la bellezza dello stare bene con se stessa. Non posso proteggerla dal mondo e dalle persone che la offenderanno per qualche sua caratteristica o per altri futili motivi, ma voglio fare tutto il possibile per proteggerla quantomeno dalla nostra (intesa come mia e del resto della famiglia) ansia quando non mangia o mangia meno del solito (perché magari semplicemente non le va o ha già mangiato!).
Non voglio riempire i vuoti della mia assenza di cibo, tantomeno curare così i miei sensi di colpa (ad esempio per il tempo passato fuori casa a causa del lavoro o, comunque, non con lei). Non so se ce la farò, perché specie in Italia – dove il cibo e lo stare a tavola hanno un ruolo sociale – non è facile, ma sicuramente devo provarci per non farle vivere le difficoltà che ho vissuto io. Voglio insegnarle ad avere un corretto rapporto con il suo corpo e a rispettare l’ambiente. Mi piacerebbe che fosse sempre serena o, quel che è meglio, che imparasse ad affrontare le difficoltà, che si vedesse sempre bella e che cogliesse la bellezza del mondo che la circonda (con i limiti imposti dalla vita in una metropoli che spesso mostra degrado invece di bellezze). Voglio insegnarle ad ascoltare il suo corpo e a camminare leggera su questa terra.
Ce la farò? Non lo so ma mi impegno davanti a tutte voi per cercare di essere il più coerente possibile tra la mia volontà ed il mio atteggiamento.
Se c’è un motivo per le difficoltà che viviamo, io credo che, a me, siano servite per crescere e per accompagnare “mini me” nel suo percorso di crescita.
E voi mamme? Che rapporto avete con il cibo? Perché non ce lo raccontate? Non c’è nessuno che può capirvi più di chi ha condiviso le vostre stesse esperienze. Saremo pronte ad ascoltarvi e pubblicare la vostra storia. Scriveteci a info@ideecongusto.it
Elisa, la mamma del team di Idee con Gusto
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