“C’era una volta…”, quasi tutte le storie iniziano così. Oggi te ne voglio raccontare una: la storia del Natale di Idee con gusto. Questa storia racconta di un viaggio molto speciale poiché anche se è ambientato nel presente, parla del tempo passato, delle tradizioni culinarie, quelle tipiche natalizie. E’ un viaggio particolare perché lo faremo insieme, muovendoci lungo il nostro caro Stivale. Fai finta di chiudere gli occhi per un attimo ed immagina di salire sopra un tappeto volante. Ti porto con me, per vedere insieme cosa, noi di Idee con Gusto, mangiamo di tipico a Natale. Sarà un viaggio esclusivo perché oltre a descriverti alcuni piatti tipici, ti spiegherò anche il loro valore nutritivo.
Sei pronto/a? Il viaggio inizia…
Partiamo dal Sud, precisamente da Bari, città di Lucrezia. Qui la festa a tavola si vive maggiormente la vigilia (antipasto crudo di pesce fresco, zuppa di pesce, cavatelli ai frutti di mare, anguilla e pesce arrostito). Il giorno di Natale la tavola è più “leggera” poiché si mangiano tortellini con brodo di carne, agnello al forno.
Dal punto di vista nutrizionale i piatti della vigilia, tutti a base di pesce, sono fonti di proteine di alta qualità (animali) e di sali minerali. Il pesce freschissimo, è fonte anche di acidi grassi “buoni”, i cosiddetti omega 3, utili sopratutto per prevenire le malattie cardiovascolari.
Il dolce a Natale non manca neanche a Bari, ed ecco le cosiddette Cartellate, dolci fritti, condite con vino cotto (di uva o fichi), cannella e chiodi di garofano
Dal punto di vista nutrizionale è un alimento fritto, quindi và mangiato con moderazione. La ricetta richiede l’uso di olio di arachidi, uno dei più salutari, per questo tipo di cottura. La presenza di spezie fanno si che ci siano nutrienti con buone proprietà come ad esempio antimicrobica, digestiva nel caso della cannella.
> Leggi la ricetta originale delle cartellate di “nonna Gina” (clicca qui)
Salutiamo Bari e proseguiamo il viaggio salendo verso Nord. Arriviamo a Napoli, la mia città natale.
Il Natale a Napoli è una festa molto particolare, direi unica; è infatti dove nasce la tradizione della tombola, del presepe e dei canti di natale (Tu scendi dalle stelle e Astro del ciel, sono partenopei), e della commedia (famosa è la rappresentazione teatrale Natale in casa Cupiello). Cosa mangiamo noi napoletani di tipico, il giorno di Natale? Beh, l’elenco sarebbe lungo, quindi ti parlo solo di due piatti molto particolari: il primo è quella che familiarmente a Napoli chiamiamo “A menest” (la minestra). Una pietanza in cui ci trovi un po’ di tutto, dalle verdure alla carne. Le verdure sono quelle stagionali e sono miste, cicoria, scarole piccole e un po’ di borragine. I fruttivendoli le vendono già come verdure per la minestra, messe insieme di proposito. Una volta lessate, sono messe in brodo di carne. La ricetta originale prevede che il brodo sia realizzato con carne di manzo (per brodo), ma c’è anche chi ci aggiunge carne di gallina, per insaporirlo ancora di più.
Dal punto di vista nutrizionale: è un piatto molto nutriente e sano poiché è ricco di proteine, vegetali ed animali, sali minerali, vitamine e fibre. Fa bene quindi a chiunque voglia gustarla.
Per contorno ai secondi di pesce e di carne, c’è la cosiddetta insalata di rinforzo, un piatto il cui nome ti fa un po’ capire che cosa c’è: si tratta di un’insalata fatta con il cavolfiore bianco, lessato e condito con la cosiddetta giardiniera (carote, cipolle, cetriolini e sedano tutti sott’aceto), nonché olive bianche e nere (queste ultime rigorosamente di Gaeta) e capperi. Ci trovi anche le immancabili cosiddette papaccelle, peperoni piccoli e tondeggianti conservati anche’essi sott’aceto .
Dal punto di vista nutrizionale questo è un piatto molto ricco di proteine animali e vegetali, non mancano i minerali, le vitamine e le fibre. La ricca presenza di cavolfiore, rende questo piatto molto speciale, dalle proprietà antiaging e antitumorale. E’ quindi un piatto per tutti ad eccezione di coloro che soffrono di particolari patologie (gotta e iperuricemia), per i quali può essere tossico per la presenza di alcune sostanze (purine).
> Leggi la ricetta dell’insalata di rinforzo (clicca qui)
Il pranzo termina con una ricca varietà di dolci dalla storia millenaria: Struffoli, Divini amore, roccocò, mostaccioli, susamielli e pasta reale, sono tutti dolci contenenti vari ingredienti, come cioccolato fondente, mandorle, miele, marmellate, scorze di agrumi vari, cedro e varie spezie, come cannella e chiodi di garofano.
Dal punto di vista nutrizionale forniscono tutti molta energia e grazie alla presenza di frutta secca, forniscono grassi “buoni”. E’ consigliabile però non abusarne, per non accumulare un bel po’ di calorie.
Lasciamo Napoli e le sue tradizioni e arriviamo nelle Marche, precisamente ad Ancona città natale di Elisa.
Il natale marchigiano è anche ricco di tradizioni, le pietanze protagoniste in particolare sono lo Stoccafisso all’Anconitana servito solitamente con pomodori e patate stufate. Non mancano poi i maccheroncini di Campofilone, la cui nascita sembra risalire al 1400; famosi anche per essere tra i preferiti di Giacomo Leopardi. E’ una tipica pasta all’uovo a cui è stata attribuita anche la denominazione IGP.
Dal punto di vista nutrizionale i piatti della tradizione marchigiana sono molto buoni. Il pesce è una buona sorgente di proteine e di omega 3. Anche la pasta, fatta con uova fresche, fornisce proteine ed inoltre, per la presenza di farina e semola, anche carboidrati e fibre.
> Leggi qui la ricetta dello stoccafisso (clicca qui)
Come dolce nominiamo il famosissimo Frustingo ascolano, di origine etrusca. Si tratta di un dolce natalizio a base di fichi secchi, noci, mandorle, pinoli, mosto e anice.
Dal punto di vista nutrizionale anche in questo caso abbiamo un buon mix di nutrienti, grazie alla la presenza di acidi grassi “buoni”, minerali, vitamine, proteine e carboidrati. Essendo molto calorico per la presenza di frutta secca, sarebbe meglio mangiarlo in quantità limitata e consumarlo lontano dai pasti principali.
Beh ora il nostro viaggio è terminato, è arrivato il momento di scendere dal nostro tappeto volante. Spero che il viaggio ti sia piaciuto e ti abbia dato anche qualche conoscenza in più sulle bellissime tradizioni del nostro bel paese, che parlano di storia e cultura di un luogo.
Vale la pena di scegliere cosa mangiare e conoscere le tradizioni locali, in modo da valorizzare il nostro territorio, come noi di Idee con Gusto consigliamo spesso attraverso le nostre attività.
Ti auguro quindi di scegliere bene cosa mangiare nelle prossime feste natalizie e di valorizzare anche il tuo territorio. Cerca di prediligere infatti piatti tipici piuttosto che favorire ciò che il progresso e la moda vuole farti mangiare. Il Natale oggi è anche questo.
Buone Feste!
A cura della dott.ssa Nicoletta Paolillo, biologa ricercatrice, con il contributo di Elisa Gemini e Lucrezia Balducci
E voi cosa preparerete? Scriveteci a info@ideecongusto.it per pubblicare la vostra ricetta!
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