Abbiamo chiarito e semplificato cosa si intende per marchi DOP, IGP e STG (leggi la Prima parte dell’articolo). Ora scopriamo qualche curiosità dei prodotti italiani d’eccellenza, ma forse meno conosciuti rispetto, ad esempio, al Prosciutto di Parma e al Parmigiano Reggiano.
Aceto balsamico tradizionale di Modena – DOP
Il clima adatto per garantirne la qualità è estremo: freddo rigido di inverno e molto caldo (ma ventilato) in estate. È invecchiato nei sottotetti modenesi, e non in cantina, in botti di vari tipi di legno per almeno 1 anno.
Pane di Altamura – DOP
Ha reso noto in tutto il mondo il bel borgo della Murgia pugliese, dove, tra l’altro è stato rinvenuto uno dei più importanti resti di uomo preistorico.
L’inconfondibile forma (che però ha più varianti), la cottura a legna e la mollica color giallo paglierino rendono il pane di Altamura uno dei DOP più ricercati anche fuori dai confini della sua terra.
Zafferano dell’Aquila – DOP
Preziosissima e delicatissima spezia ottenuta dagli stimmi rossi del Crocus Sativus, trova la sua origine principalmente sull’altopiano di Navelli ai piedi del Gran Sasso.
Speck dell’Alto Adige – IGP
Lo speck è un prosciutto crudo disossato, stagionato all’aperto, speziato e leggermente affumicato soprattutto con legno di faggio.
Pomodoro di Pachino – IGP
Non fatevi trarre in inganno. Se si parla di pomodoro di Pachino IGP, allora sappiate che la sua zona di produzione è esclusivamente Siracusa e Ragusa. Con tutto il pomodoro “tipo Pachino” che c’è in giro è doveroso sapere cosa si sta comprando (e pagando).
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A cura di Lucrezia Balducci
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