Ogni anno il mese di aprile inizia con la parola Pesce! Ed eccoci quindi a salutare il mese parlando del pesce in modo meno goliardico e più utile al nostro benessere.
Il pesce è un alimento conosciuto da ognuno di noi soprattutto come fonte di fosforo. A chi non è mai capitato di sentirsi dire “devi mangiare più pesce!” nell’occasione in cui la nostra memoria non ha dato segnali.
Per chi è più esperto in materia, sa sicuramente che il pesce è anche una fonte di grassi (quelli buoni!) chiamati OMEGA 3. Tuttavia bisogna ricordare che non tutti i pesci ne contengono in grandi quantità, inoltre è bene anche sottolineare che la cottura determina purtroppo un impoverimento di questi preziosi composti; quindi mangiare pesce crudo, come succede spesso nell’arte culinaria giapponese, non è poi così insensato, ovviamente assicurandoci la provenienza certificata e la buona qualità della materia prima.
In questo articolo non voglio comunque parlarvi delle qualità nutrizionali del pesce, ma evidenziare un aspetto poco conosciuto ancora a molti.
Per i pochi esperti dell’argomento, è bene sapere che come per la frutta e la verdura, anche il pesce ha una sua periodicità… Ebbene si, anche per questo alimento si può parlare di stagionalità (sempre per il concetto che Madre Natura non fa nulla a caso!).
Ma come funziona la stagionalità del pesce?
In realtà le varie specie pescate nei mari che circondano il nostro bel Paese si possono trovare tutto l’anno e in tutte le regioni. La stagionalità riguarda le grandi quantità in cui vengono catturate in certi periodi e in certi luoghi, frutto dei naturali cicli biologici. Ciò comporta un netto calo del prezzo sui mercati, poiché sono disponibili in maggiori quantità rispetto al resto dell’anno.
Si parla infatti in questo caso di “MIGLIO ZERO”, termine coniato da una campagna di informazione* realizzata dalla Fondazione Campagna Amica nel 2015.
Seguire la stagionalità nel caso del pesce, non è un’attività benefica solo per il nostro organismo, ha infatti molteplici benefici se pensiamo che oltre alla nostre tasche (come già detto il costo è inferiore!), riusciamo a preservare l’ambiente marino e a non sovra sfruttarlo. In questo modo ne beneficia l’intero l’ecosistema terrestre, compreso noi ed i nostri figli.
Oltre al discorso ambientale vengono inoltre tutelate anche le attività del territorio, infatti comprando secondo l’ottica del MIGLIO ZERO, riusciamo a contribuire allo sviluppo di percorsi di vendita diretta, che tra l’altro permettono di farci riscoprire anche la ricchezza e la bellezza del nostro territorio .
Allora meglio iniziare a pensare a prodotti a MIGLIO ZERO e farlo nel migliore dei modi. Sì, ma come?
Leggendo innanzitutto l’etichetta (esposta per legge!) che dovrà riportare le seguenti indicazioni:
> il nome commerciale della specie
> il metodo di produzione (da allevamenti o catturato
> la zona di cattura (luogo di allevamento o di cattura)
Oltre a ciò si dovrà capire la qualità del pesce attraverso le seguenti caratteristiche:
1. Odore delicato da ricordare il profumo del mare
2. Occhio vivo, lucente e sporgente (NO smorto, opaco ed infossato)
3. Corpo e coda rigidi e arcuati, la consistenza delle carni soda con mantenuta rigidità.
4. Squame molto aderenti, branchie umide e di colore rosso vivo.
Cosa succede sulle coste del Lazio?
La stagionalità nel Lazio è:
ESTATE: alici, gallinelle, capponi, vongole, gamberi rossi e bianchi
PRIMAVERA: alici, vongole, naselli, merluzzi, fragolini, pagelli fragolini
AUTUNNO: sardine, alici, triglie, vongole
INVERNO: polpo, suri, sugarelli, vongole, alici
Guarda la ruota della stagionalità cliccando qui
Buon pesce d’aprile anzi buon appetito!
A cura della dott.ssa Nicoletta Paolillo, biologa ricercatrice
Leggi i nostri articoli sul blog “Sapervi che”
*(progetto “La Campagna ti informa” cofinanziato dall’Unione Europea)
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